Secondo uno studio condotto su donne e uomini europei, gli italiani si aggiudicano la medaglia d’oro per il maggior numero di ore speso a pulire gli ambienti domestici. Le donne italiane infatti pare passino in media 3 ore e mezza la settimana a rassettare la casa (contro l’ora e mezza degli uomini italiani) per un totale di 385 giorni spesi nell’arco della propria vita a svolgere le “faccende domestiche”.
Tralasciando la disparità di genere che ancora emerge relativamente al tema pulizie a cui andrebbe dedicato un articolo a parte, ciò significa che noi donne entriamo settimanalmente in contatto con agenti chimici potenzialmente irritanti e inquinanti più della nostra controparte maschile.
Esiste quindi un modo per svolgere le pulizie senza dover per forza maneggiare detergenti aggressivi? La soluzione per molte delle problematiche di pulizia quotidiana si chiama Acido Citrico e una volta provato sono certa che non vorrai tornare ai prodotti da supermercato.
Cos’è l’Acido Citrico
L’Acido Citrico (C6H8O7) è un composto organico acido venduto sottoforma di polvere bianca cristallina solubile in acqua in un ampio intervallo di pH. E’ uno degli acidi più diffusi nei vegetali e può essere ottenuto come prodotto metabolico anche da alcuni organismi aerobi.
Nonostante sia un acido generalmente innocuo, quando si trova allo stato solido o in soluzione concentrata deve essere maneggiato con cautela (possibilmente indossando dei guanti) e conservato in un luogo fresco, asciutto, lontano da fonti di calore nonché chiuso in un apposito contenitore lontano dai più piccoli.
Estrazione
Ogni anno vengono prodotti più di un milione di tonnellate di Acido Citrico, il quale trova impiego nel settore industriale, alimentare, cosmetico e casalingo. Come accennato nel paragrafo precedente, questo composto abbonda nelle piante, in particolar modo in quelle del genere Citrus di cui fanno parte Limoni, Arance, Pompelmi e Lime. Si stima infatti che nel succo di limone ci sia circa l’8% di Acido Citrico pari a 47 grammi per litro.
Data la grande richiesta di Acido Citrico, negli anni la sua estrazione a livello industriale si è affinata. Se nel 1890 veniva esclusivamente ricavato dagli Agrumi, successivamente si è iniziata a prediligere la produzione tramite l’utilizzo di particolari muffe fermentate con sostanze zuccherine – Peniciluim (1893 C. Wehmer) e Aspergillus Niger (1917 James Currie) – per poi arrivare negli anni ’70 all’estrazione tramite sintesi chimica da sali di calcio aconitico o isocitrato/alloisocitrato in condizioni di alta pressione (1977 Lever Brothers).
Ad oggi le tecniche estrattive più utilizzate sono la fermentazione con Aspergillus Niger e la sintesi chimica in condizioni di alta pressione, in quanto sono quelle da cui si riesce a massimizzare la produzione di materia prima contendo maggiormente i costi.
A cosa serve l’Acido Citrico
Una volta prodotto, l’Acido Citrico viene principalmente impiegato come:
1] Correttore di acidità in cibi, bevande, cosmetici e detergenti per la casa
2] Esaltatore di sapidità (esalta il salato e l’amaro)
3] Conservante alimentare (E330) con funzione antiossidante.
Aceto vs Acido Citrico?
Per quel che riguarda l’utilizzo casalingo, l’Acido Citrico è stato riscoperto solo negli ultimi anni. Chi infatti faceva già attenzione a limitare l’uso di detergenti industriali, era solitamente abituato ad utilizzare l’Aceto. Sul web infatti, l’utilizzo dell’Aceto veniva incoraggiato e raccomandato come soluzione green attribuendogli, erroneamente, persino funzioni disinfettanti.
Premesso che né l’Acido Citrico né l’Aceto disinfettano, ad oggi è preferibile scegliere il primo al secondo sia per questioni di impatto ambientale sia per aggressività sulle superfici.
L’aceto infatti, contenendo al suo interno dal 3 al 5% di Acido Acetico risulta fortemente corrosivo. Il problema maggiore lo si ha quando quest’ultimo entra in contatto con i metalli (come l’acciaio inox del lavello, le parti metalliche della lavatrice o della lavastoviglie) liberando Nichel nell’acqua e contaminando conseguentemente gli scarichi.
Le acque di scarico, fortemente acide e con presenza di Nichel, una volta riversate in mare sono tossiche per la fauna ittica e il delicato ecosistema marino. Infine, se l’Aceto viene impiegato come sostituto dell’ammorbidente può creare problematiche di sensibilizzazione in soggetti allergici.
I 4 utilizzi dell’Acido Citrico
Ora che anche tu conosci le nozioni fondamentali per poter utilizzare l’Acido Citrico, posso finalmente darti qualche suggerimento su come utilizzarlo al meglio e in sicurezza per svolgere le pulizie casalinghe o per la cura della persona.
Acido citrico per Capelli
Se i tuoi capelli sono spenti e opachi molto probabilmente l’acqua di casa potrebbe essere eccessivamente dura e calcarea. In questi casi è risolutivo ricorrere al Risciacquo Acido con Acido Citrico.
Sarà sufficiente sciogliere la punta di un cucchiaino di Acido Citrico in 1 litro d’acqua e versare la soluzione ottenuta sui capelli prima di uscire dalla doccia. Il Risciacquo Acido oltre ad eliminare il calcare dai capelli aiuterà anche a chiuderne le cuticole facendoli apparire più lucidi e sani.
Acido citrico in Lavatrice
In rete si legge spesso dell’utilità dell’Acido Citrico come sostituto dell’Ammorbidente. In realtà l’Acido Citrico può essere impiegato nella vaschetta dell’ammorbidente con una diluizione di 50g su 500ml di acqua, il suo effetto però non sarà quello di rendere le fibre morbide come farebbe appunto un classico ammorbidente industriale, ma bensì di rilassarle semplicemente contrastando l’azione calcarea dell’acqua.
I panni saranno sicuramente più morbidi ma è bene che tu sappia che l’effetto non sarà il medesimo che otterresti con un ammorbidente acquistato al supermercato.
Per ogni lavatrice a pieno carico sono sufficienti circa 100ml di soluzione quindi con 500ml potrai fare 5 lavatrici. L’utilizzo di Acido Citrico come “Ammorbidente” è particolarmente indicato nel lavaggio dei vestiti più piccoli trattandosi di un prodotto totalmente naturale e privo di profumi potenzialmente allergizzanti.
Acido citrico in Bagno e Cucina
Un altro uso dell’Acido Citrico, utile sia per la pulizia dei sanitari che del lavello della cucina, è sicuramente come Anticalcare.
Per questo utilizzo è raccomandata una soluzione al 15%, ovvero disciogliendo 150g di Acido Citrico in 1 Litro d’acqua. Puoi poi travasarla in uno spruzzino e utilizzarla per eliminare il calcare dal lavello della cucina, dal box doccia, dai rubinetti e persino del pulire il bollitore o la macchina del caffè.
Attenzione: non utilizzare ma l’acido citrico su legno o marmo, perché li rovineresti irrimediabilmente!
Acido citrico in Lavastoviglie
La stessa soluzione al 15% di Acido Citrico può essere impiegata anche nella Lavastoviglie per sostituire il brillantante.
Le stoviglie appariranno più lucide e appunto brillanti proprio grazie alla sua azione anti-calcare e addolcente nei confronti dell’acqua di risciacquo. Per le quantità regolati in base alla tua Lavastoviglie rabboccando l’apposito cassettino sino alla tacca di livello.
E tu conoscevi l’Acido Citrico? Lo hai mai utilizzato? Se ti va, raccontami la tua esperienza o condividi il mio articolo sui tuoi social per rendere il mondo un po’ più “green”!