Come Differenziare la Plastica [correttamente]

di Giorgia Tizzoni 1 visite

La Plastica, a detta di tutti, viene definita come un materiale giovane. In realtà la sua storia non comincia in epoca così recente.

Il primo materiale plastico infatti fece la sua comparsa nella seconda metà del 1800, quando l’Inglese Alexander Parkes sviluppando i propri studi sul nitrato di cellulosa, isolò e brevettò il Parkesine, un materiale plastico semisintetico di tipo celluloide conosciuto anche con il nome di Xylonite.

Da allora la plastica si è sviluppata sempre più sino ad arrivare al materiale che conosciamo oggi: tanto utile quanto altamente inquinante se non gestito correttamente.

La Plastica, ad oggi, rappresenta una vera e propria emergenza ambientale inquinando sia sotto forma di rifiuto che di microplastiche.

La soluzione migliore? Cercare di sostituirla con materiali riutilizzabili ma, dove questo non è possibile, è bene sapere come smaltirla cominciando proprio dal cestino dei rifiuti di casa.

Se non hai le idee chiare a riguardo, fatichi a decifrare la simbologia degli imballaggi o semplicemente vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di tenermi compagnia e di proseguire con la lettura.

Differenziare non significa riciclare

Prima di tutto è giusto fare una doverosa premessa: differenziare i rifiuti non significa automaticamente riciclarli. Non tutto ciò che finisce nelle apposite campane colorate di raccolta è idoneo per essere effettivamente riciclato. Fare sin dall’inizio una corretta differenziazione però ti aiuterà a:

1] Risparmiare sulla tassa comunale dei rifiuti.

2] Salvaguardare l’ambiente evitando quanto più possibile l’impiego di nuove risorse.

3] Evitare che rifiuti non consoni intacchino materiali che invece si sarebbero potuti avviare al processo di riciclo.

In poche parole, il riciclaggio diventa davvero possibile solo se la separazione dei rifiuti casalinghi avviene in modo corretto sin dal principio.

La filiera del riciclaggio della Plastica

La filiera della Plastica è piuttosto lunga e complessa e, al contrario di quella della Carta di cui ti ho parlato in un altro articolo, e decisamente meno virtuosa.

Come ben saprai infatti non si tratta di un materiale dal riciclo eterno e ciò implica che ad ogni riutilizzo debba essere addizionato una quota di materia prima vergine. Inoltre la plastica è un materiale derivante dalla lavorazione del petrolio che impiega fino a 450 anni per degradarsi, causando problematiche importanti di inquinamento a tutti i livelli della catena alimentare animale oltre che danneggiare l’ambiente acquatico e l’ambiente terrestre.

In poche parole la Plastica dovrebbe poter uscire dalle nostre vite quanto più possibile e, quella poca non sostituibile, dovrebbe comunque derivare da processi di riciclo per limitarne la produzione da fonti fossili non rinnovabili riducendone l’impatto.

Vediamo quindi, in concreto, quanti e quali passaggi compongono la Filiera del Riciclaggio della Plastica:

RACCOLTA >> SMISTAMENTO >> FRANTUMAZIONE >> FUSIONE

Raccolta

Il primo step della Filiera del riciclaggio della Plastica è la Raccolta. Come ben saprai avviene prima nelle case dei singoli cittadini e successivamente riversata negli appositi bidoni in strada o nei punti di raccolta.

Smistamento

Una volta raccolto tutto il materiale potenzialmente riciclabile, questo viene portato nei Centri di Raccolta e Selezione dove viene smistato in base a tipologia, colore e dimensione. Qui viene anche lavato e compattato in balle omogenee per poi essere trasferito presso i veri e propri Impianti preposti alle operazioni di Riciclo.

Frantumazione

Raggiunto l’Impianto di Riciclo, le Balle di Plastica vengono lavorate meccanicamente per ottenere fiocchi di plastica, generalmente chiamati Flakes, i quali verranno poi nuovamente suddivisi per colore.

Fusione

Nella fase della Fusione, i Flakes vengono scaldati sino a fondere e successivamente raffreddati per ottenere le “Lacrime di Sirena”, ovvero dei pellet di plastica riciclata che verranno poi utilizzati per la produzione di nuovi oggetti come Bottiglie, Imballaggi, oggetti vari e persino fibre sintetiche come il Pile.

Il Vademecum del Buon Riciclo

Adesso che conosci tutto il Ciclo di vita della Plastica facciamo un passo indietro e concertiamoci su quello che, come avrai compreso, è la parte essenziale di tutto il processo di riciclo: la differenziazione.

Ogni qual volta gettiamo rifiuti non consoni nei cassonetti della Plastica infatti, non solo rallentiamo tutto il processo rendendo più difficoltosa la fase di selezione, ma rischiamo di intaccare e di rendere non idonei al riciclo anche il resto dei materiali con cui questi rifiuti errati entrano in contatto.

Qui di seguito quindi trovi un piccolo Vademecum del Buon Riciclo per aiutarti a differenziare consapevolmente la Plastica.

Cosa può essere conferito nel Bidone della Plastica?

In linea generale, all’interno dei bidoni della Plastica possono essere conferiti:

- Bottiglie

- Flaconi, dispenser

- Taniche per acqua distillata

- Flaconi di Candeggina o di altre sostanze utilizzate in ambito domestico

- Sacchetti in plastica

- Vaschette e pellicole alimentari

- Pellicole di giornali e riviste

- Buste e sacchetti per prodotti alimentari

- Vasi in plastica

- Film e pellicole

- Piatti e bicchieri in plastica

Bottiglie

Per agevolare il processo di raccolta e riciclo, quando conferisci delle Bottiglie di Plastica nei bidoni della differenziata è sempre consigliabile appiattirle seguendo la sezione più lunga. In questo modo i macchinari per lo smistamento e selezione riusciranno a separarle da eventuali rifiuti non idonei. Se vengono invece accartocciate, i macchinari potrebbero non riconoscerle come Bottiglie ed escluderle dal processo di riciclo.

Flaconi e Dispenser Cosmetici, Taniche, Flaconi del Detersivo

Flaconi e Dispenser Cosmetici, Taniche e i Flaconi per il Detersivo possono essere gettati nel bidone della Plastica. Se noti residui di prodotti al loro interno è sufficiente una veloce risciacquata sotto l’acqua corrente per poterli conferire in sicurezza.

Sacchetti di Plastica

Da Gennaio 2011 l’Italia ha detto addio ai sacchetti in plastica in favore di quelli biodegradabili in Mater-bi. Se però dovessi avere dei vecchi sacchetti in plastica ancora in casa questi possono essere gettati nel bidone della differenziata.

I sacchetti in Mater-bi invece, essendo biodegradabili in quanto derivanti da mais o altri cereali, devono essere gettati nell’umido dove si degraderanno nel giro di qualche mese.

Vaschette, Piatti, Bicchieri, Pellicole e Buste alimentari

Vaschette, Piatti, Bicchieri, Pellicole e Buste alimentari possono essere riciclate nella campana della Plastica, sorgono però alcune problematiche nel caso in cui siano eccessivamente sporche. Prima di buttarle nel cestino quindi ti consiglio di valutarne lo stato e, nel caso sia possibile, risciacquarle sotto l’acqua corrente. Se neppure questo dovesse bastare allora dovrai smaltirle nell’indifferenziata. Unica eccezione la fanno i Sacchetti da Freezer fatti in LDPE e le Vaschette in R-PET opaco che non possono essere riciclate a prescindere da quanto siano sporche.

Vasi

I Vasi in plastica per le piante sono fatti in polipropilene, generalmente possono essere smaltiti nella plastica ad eccezione di quelli di colore nero che invece non possono essere riciclati.

Capsule del Caffè

Le capsule del Caffè meritano un piccolo trafiletto dedicato, infatti quelle in plastica o alluminio possono essere riciclate purché separate dal caffè macinato. Alcuni grandi marchi, come la Nespresso, forniscono ai clienti un apposito sacchetto da riempire e da riportare in negozio per lo smaltimento. Se però acquisti capsule del caffè di marchi minori puoi risolvere il problema con un Apricapsule. Nel caso non sapessi quale acquistare ti segnalo quello di Re-fè, azienda Italiana che si occupa di sviluppare un’economia circolare intorno al momento della pausa caffè.

Cosa NON può essere conferito nel bidone della Plastica?

Se è importante sapere cosa può essere conferito nel bidone della Plastica, è ancora più importante che tu sappia cosa non buttarvi dentro.

- Oggetti vari in plastica

- Contenitori in plastica sporchi

- Giocattoli

- Posate in plastica

- Siringhe

- Cialde o capsule per caffè (se non separate dal caffè)

- Barattoli con resti di colore o vernici

- Bombole e bombolette (di sostanze infiammabili o nocive)

- Filtri

- Qualsiasi contenitore di prodotti irritanti, infiammabili, tossici o corrosivi.

Codici di Riciclaggio

Concludo questo articolo sulla Plastica e la sua differenziazione mostrandoti tutti i Codici di Riciclaggio e il relativo luogo di conferimento. Questi codici vengono riportati sugli imballaggi accompagnati dal simbolo del riciclo e sono composti da un numero e una sigla. Conoscendo il significato dei codici è possibile risalire velocemente alla tipologia di materiale e al suo corretto smaltimento.

- 01 PET o PETE - Polietilene tereftalato o Arnite >> PLASTICA

- 02 HDPE - Polietilene ad alta densità >> PLASTICA

- 03 PVC - Cloruro di Polivinile >> PLASTICA

- 04 LDPE - Polietilene a bassa densità >> PLASTICA

- 05 PP - Polipropilene o Moplen >> PLASTICA

- 06 PS - Polistirolo o Polistirene >> PLASTICA

- 07 OTHER - Plastiche Miste, Multistrato, Plastiche Compostabili >> INDIFFERENZIATA/UMIDO (a seconda della tipologia).

Adesso che il Riciclo della Plastica non ha più segreti per te, mettiti subito al lavoro ma soprattutto lascia un like e condividi questo articolo sui tuoi social o con un amico che credi abbia bisogno del nostro aiuto per differenziare al meglio i suoi rifiuti… non vediamo l’ora di conoscerlo!